Riflettori puntati sulla piattaforma di test meccanici per l’ingegneria della cartilagine, innovativo strumento per la lotta all’osteoartrite e alle patologie muscoloscheletriche, sviluppato dai ricercatori della Ri.MED Riccardo Gottardi e Roberto Di Gesù
La partecipazione ad un progetto scientifico di livello europeo rappresenta una grande opportunità, tanto dal punto di vista della sostenibilità della ricerca, poiché permette di attingere ai fondi europei, quanto per la creazione di un network capace di integrare competenze complementari a progetti di ricerca traslazionale congiunti, aumentandone la massa critica e, dunque, le potenzialità di successo.
In particolare, il progetto OACTIVE, finanziato da Horizon 2020, ha visto la Fondazione impegnata insieme ad altri 12 partner europei nello sviluppo di modelli computerizzati avanzati e multi-scala per prevenire e curare in modo personalizzato l’osteoartrite, una malattia degenerativa della cartilagine che causa dolore articolare, limitazione della mobilità e riduce la qualità di vita dei pazienti.
Nell’ambito di questo progetto, gli scienziati di Ri.MED Riccardo Gottardi e Roberto Di Gesù hanno sviluppato un modello osteocondrale ingegnerizzato arricchito di una componente vascolarizzata nella porzione ossea. I due ricercatori della Fondazione hanno inoltre messo a punto un modello stimuli-responsive di osteoartrite basato su tessuti nativi, che sarà impiegato per lo studio di nuovi approcci terapeutici.
Riccardo Gottardi, Principal Investigator della Fondazione Ri.MED dal 2011 e, con doppia affiliazione, Assistant Professor di Pediatria e Responsabile del Laboratorio di Bioingegneria e Biomateriali al CHOP dal 2019, spiega il contesto di utilizzo dell’innovazione: “Centinaia di milioni di persone nel mondo soffrono di osteoartrite, una malattia debilitante con un impatto enorme sulla qualità della vita dei pazienti e sui sistemi sanitari nazionali. La nostra piattaforma tecnologica permette di analizzare e comprendere come la cartilagine risponda ai diversi carichi nel tempo; grazie a queste informazioni è possibile realizzare impianti biologici altamente funzionali che possano sostituire il tessuto danneggiato, nonché personalizzare le cure riabilitative, dosando con precisione i carichi sulla cartilagine per massimizzare i risultati”.
Il loro eccezionale lavoro non è passato inosservato: gli esperti indipendenti del programma “Innovation Radar” – istituto dalla Commissione Europea – hanno valutato la piattaforma da loro ideata quale “innovazione chiave ad alto potenziale di mercato”, decretando Ri.MED un “innovatore chiave” a livello europeo. Obiettivo del programma “Innovation Radar” è quello di offrire visibilità alle migliori innovazioni sviluppate in seno ai progetti finanziati dall’UE, incoraggiando lo sviluppo di un ecosistema dinamico di incubatori, imprenditori, agenzie di finanziamento ed investitori che possono aiutare ad immettere rapidamente le innovazioni sul mercato, sulle orme di aziende come Skype, TomTom, ARM Holdings, anch’esse scaturite dai primi finanziamenti europei di questo genere. L’iniziativa ha il sostegno degli Stati membri dell’UE e, ad oggi, i ministri di 23 paesi hanno firmato la dichiarazione di “Innovation Radar” a sostegno dell’iniziativa.
“L’inclusione di Ri.MED tra i “Key Innovator” europei potrebbe aprire nuove opportunità di collaborazione e suscitare l’interesse di potenziali investitori, oltre che dimostrare ad un pubblico globale il livello di innovazione che Ri.MED è in grado di fornire” spiega Paolo Aquilanti, Presidente della Fondazione Ri.MED. “Risultati come questo rendono giustizia alla qualità del lavoro svolto dai nostri ricercatori e danno una misura di quelle che saranno le ricadute in termini di sviluppo economico e di miglioramento delle condizioni di salute che Ri.MED potrà generare con l’apertura del Centro per le Biotecnologie e la Ricerca Biomedica a Carini.”
SCHEDE DI APPROFONDIMENTO
Fondazione Ri.MED
Traslazionalità e sostenibilità della ricerca, una sfida che si gioca sulla capacità di tradurre velocemente i risultati scientifici in applicazioni cliniche. Queste le core competencies della Fondazione Ri.MED, nata dalla partnership internazionale fra Governo Italiano, Regione Siciliana, CNR, University of Pittsburgh e UPMC. I programmi di ricerca Ri.MED sono focalizzati sulle applicazioni terapeutiche: l’obiettivo è creare valore per il paziente. Ri.MED possiede un portfolio progetti diversificato, con decine di brevetti e obiettivi di sviluppo nell’ottica bench to bedside, resi possibili anche grazie all’integrazione strategica con l’IRCCS ISMETT. La Fondazione Ri.MED conta oggi 76 ricercatori, di cui il 62% donne: siciliani rientrati grazie a Ri.MED, ma anche stranieri che riconoscono alla Fondazione e al progetto del CBRB un gratificante appeal professionale.
Riccardo Gottardi è Principal Investigator della Fondazione Ri.MED dal 2011 e, con doppia affiliazione, Assistant Professor di Pediatria e Bioingegneria al Childrens’ Hospital of Philadelphia (CHOP) dove è Responsabile del Laboratorio di Bioingegneria e Biomateriali dal 2019.
Laureato in Fisica all’Università di Pisa nel 2003, con una tesi sulla caratterizzazione della batteriorodopsina, ha svolto il dottorato di ricerca tra il Dipartimento di Ingegneria Biofisica ed Elettronica dell’Università di Genova e il Biozentrum di Basilea in Svizzera, con focus sulla validazione del microscopio a forza atomica come strumento per la caratterizzazione micro e nanomeccanica della cartilagine articolare a fine diagnostico. Nel 2011 vince la Ri.MED Post-doc Fellowship presso l’Università di Pittsburgh, dove lavora nel Center for Cellular and Molecular Engineering al McGowan Institute of Regenerative Medicine e nei Little Laboratories della Scuola di Ingegneria. Terminata con successo la Fellowship, rimane a Pittsburgh, prima di qualità di Ri.MED supported scientist e poi, grazie ai brillanti risultati ottenuti, con il doppio ruolo di Ri.MED Principal Investigator e Assistant Professor dell’Università di Pittsburgh. Nel 2019, mantenendo la doppia affiliazione con la Fondazione Ri.MED, si sposta al Children’s Hospital of Philadelphia (CHOP), dove riveste il ruolo di Assistant Professor in Pediatria e dove dirige il Laboratorio di Bioingegneria e Biomateriali, il primo laboratorio pediatrico del suo genere avviato attraverso i programmi “Frontiers”. Il “Gottardi Lab” si concentra in particolare sulle soluzioni ingegneristiche per i disturbi delle vie aeree, sui biomateriali per l’ingegneria della cartilagine e sugli approcci per prevenire e riparare i danni alle corde vocali.
Roberto Di Gesù è Principal Investigator della Fondazione Ri.MED in ingegneria del tessuto muscolo-scheletrico. Il suo principale interesse scientifico è il trattamento dei disturbi osteoarticolari, utilizzando approcci innovativi basati su tecnologie avanzate di ingegneria tissutale.
Dopo la Laurea specialistica in Industrial Pharmacy e il PhD in Drug Delivery e ingegneria tissutale presso l’Università di Palermo, il Dr. Di Gesù ha approfondito i suoi studi grazie ad esperienze di post-doc fellowship sia in Italia che all’estero, tra cui quelle in qualità di Visiting researcher sotto la guida del Prof. Gottardi, prima presso l’Università di Pittsburgh e poi al Children’s Hospital of Philadelphia.
Progetto OACTIVE – Horizon 2020 https://www.oactive.eu/
Advanced personalised, multi-scale computer models preventing OsteoArthritis
Grant Agreement number 777159 –H2020-SC1-2016-2017/H2020-SC1-2017-CNECT-2