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Ri.MED Symposium 2016 “Bridging health and economic development through public-private partnership”

I settori pubblico e privato hanno unito le loro forze per produrre soluzioni che migliorino la vita dei pazienti e che abbiano un reale impatto socio-economico. Si tratta di un modello che prevede la partecipazione sinergica di diversi soggetti verso un obiettivo comune: governi, università, istituti di ricerca nazionali, ospedali, industria e pazienti.

Il titolo “Bridging health and economic development through public-private partnerships” è un richiamo al modello gestionale che Ri.MED ha messo a punto con ISMETT e UPMC per ottenere i migliori risultati, sia per la salute pubblica che per lo sviluppo economico del Sud Italia.

Grazie alle strategiche collaborazioni internazionali e all’integrazione con l’IRCCS ISMETT, i ricercatori Ri.MED hanno sviluppato una pipeline diversificata di prodotti preclinici basati su approcci innovativi quali medicina rigenerativa e ingegneria dei tessuti, e sono quindi in grado di produrre proprietà intellettuale, brevetti e vere e proprie rivoluzioni nella traslazione clinica dei risultati scientifici. Questo significa nuove soluzioni per i pazienti e la capacità di attrarre finanziamenti.

Per fare alcuni esempi: Antonio D’Amore, ricercatore palermitano in Ri.MED dal 2011, ha sviluppato 7 brevetti in collaborazione con l’Università di Pittsburgh, ha ottenuto finanziamenti da imprese del calibro di Livanova e Carnegie Mellon University, e sta avviando una propria start-up con l’Innovation Institute di Pittsburgh e UPMC. Riccardo Gottardi ha vinto il bando indetto da CASIS – ente spin-off della NASA – grazie al bioreattore per la generazione di cartilagine e osso ingegnerizzati da lui ideato; dopo la presentazione alla Casa Bianca, il suo modello in vitro sarà utilizzato nelle prossime ricerche scientifiche a bordo della International Space Station. O ancora Maria Giovanna Francipane, palermitana, il cui progetto di ricerca volto a ricostruire la funzionalità del rene in bambini affetti da insufficienza renale cronica è stato scelto per essere finanziato dalla statunitense McCune Foundation.

Sono solo alcune delle brillanti menti su cui punta Ri.MED, impegnate in ambiti che vanno dall’ingegneria dei tessuti all’immuno-oncologia, dalle neuroscienze alla medicina rigenerativa, dallo sviluppo di vaccini alla cura del diabete. “Gli investimenti che stiamo facendo per formare capitale umano con altissimo profilo, unitamente al nostro modello incentrato sulla ricerca traslazionale” spiega Alessandro Padova, direttore Generale della Fondazione “fanno di Ri.MED un motore in grado di generare innovazione e trasferimento tecnologico nei settori di maggior sviluppo – bioingegneria e medicina rigenerativa in primis – e di conseguenza attrarre investimenti, creare piccole e medie imprese, e contribuire a rendere la Sicilia competitiva a livello mondiale nel settore delle biotecnologie”.

La ricerca Ri.MED è fortemente orientata all’applicazione clinica e al concetto di medicina personalizzata, per essere sempre più vicina al paziente. Per questa ragione gli argomenti scientifici della presente edizione sono stati sviluppati unendo il punto di vista della ricerca di base e preclinica – a cura dei ricercatori Ri.MED e di altri scienziati delle Università di Pittsburgh, Miami e Cambridge – con il punto di vista clinico dei medici ISMETT, che lavorano a diretto contatto con i pazienti.

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