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Il pionieristico progetto dello scienziato palermitano Antonio D’Amore, da 10 anni ricercatore di punta della Fondazione Ri.MED, si aggiudica il premio del Consiglio Europeo della Ricerca 2 milioni di euro per progettare la sua innovativa valvola mitrale.

20 Dicembre 2020

Palermo, 9 dicembre 2020 – Il Consiglio europeo della ricerca ha annunciato oggi i vincitori dell’edizione 2020 del “Consolidator Grant”, considerato il premio più competitivo e prestigioso dell’UE. Antonio D’Amore ce l’ha fatta: il suo innovativo progetto “BIOMITRAL” ha convinto i revisori, che hanno considerato valida l’idea progettuale e solide le competenze e i risultati scientifici già all’attivo, tra cui 14 brevetti e il recente avvio della start-up Neoolife, di cui è fondatore e chief technology officer.

Il CER seleziona e premia progetti di frontiera, potenzialmente in grado di rivoluzionare il mercato di riferimento, visioni innovative proposte da ricercatori di qualsiasi nazionalità, purchè impegnati a sviluppare il proprio progetto in un paese europeo o associato. L’obiettivo è riconoscere le migliori idee e conferire status ai migliori cervelli d’Europa, attirando al contempo talenti dall’estero. Tra questi c’è Antonio D’Amore, Group Leader in Ingegneria Tissutale per la Fondazione Ri.MED.

Il progetto “BIOMITRAL” approccia in modo innovativo un argomento di grande rilevanza nella cardiochirurgia: la valvola mitrale rappresenta infatti una sfida particolarmente complessa, poichè deve sopportare il carico di pressione più elevato. “L’idea chiave – spiega il Dr. D’Amore – è affrontare il rigurgito mitralico funzionale ingegnerizzando l’apparato cordale e ricollegando il ventricolo sinistro con i lembi della valvola.” Si tratta di una terapia innovativa basata sulla creazione di un tessuto polimerico che presenta tutti i vantaggi delle valvole ingegnerizzate, ma senza stent. “Il mio prototipo di valvola mitrale è totalmente ispirato a ciò che si osserva in natura, per questo ha una sola cuspide a doppia apertura e non presenta la configurazione rigida ad anello delle valvole ingegnerizzate tradizionali a tre cuspidi”.

Il Dr. D’Amore ha eletto la Fondazione Ri.MED quale host institution per il suo progetto, ritagliando una parte anche per il McGowan Institute di Pittsburgh, dove è Professore e lavora da anni in virtù della partnership che Ri.MED può vantare con UPMC e l’Università di Pittsburgh. Si tratta di un successo straordinario, oltre che per il Dr. D’Amore, anche per Ri.MED e per la partnership con Pittsburgh e con l’IRCCS ISMETT, anch’esso presente nel progetto, insieme all’Università di Palermo.

Un ulteriore motivo di orgoglio riguarda il luogo scelto per lo sviluppo del prototipo: il premio del CER viene assegnato al ricercatore, affinchè sia libero di decidere liberamente l’istituto più adatto per portare a termine la propria ricerca. Antonio D’Amore ha indicato la Fondazione Ri.MED, con sede a Palermo: si tratta del primo consolidator grant con host institution del Sud Italia mai assegnato nella storia del programma ERC, dal 2007 ad oggi.

“Il successo odierno del Dr. D’Amore ci rende doppiamente felici”, spiega Paolo Aquilanti, Presidente della Fondazione Ri.MED “perché oltre a premiare la brillante carriera di uno scienziato di grande talento, afferma la possibilità concreta di portare sviluppo in Sud Italia attraverso la ricerca biomedica, obiettivo strategico che il Governo Italiano ha posto tra quelli alla base della nascita stessa di Ri.MED”.

Alessandro Padova, Direttore Generale di Ri.MED, commenta: “la selezione dei migliori ricercatori, la loro formazione e crescita professionale è una delle mission statutarie di Ri.MED: siamo davvero orgogliosi di poter contare su una risorsa di riconosciuta qualità come Antonio. Dal suo percorso si intuisce il vantaggio competitivo di cui beneficia Ri.MED: da un lato il partner americano per la formazione ad altissimo livello, dall’altra il partner ospedaliero ISMETT IRCCS, per favorire la rapida traslazione dei risultati della ricerca in applicazioni cliniche”.

Il Dr. D’Amore, affiliato da 10 anni alla Fondazione Ri.MED, ha sviluppato un bagaglio di competenze unico nell’ambito dell’Ingegneria dei tessuti, nonché numerose piattaforme tecnologiche innovative, evidenti anche dal numero e dalla qualità delle sue pubblicazioni scientifiche e dei brevetti già depositati. L’obiettivo del suo lavoro è sviluppare una tecnologia innovativa che permetta di annullare la dipendenza dalle attuali terapie anticoagulanti richieste dalle valvole meccaniche e che garantisca maggiore durabilità di una bioprotesi. Ha già testato l’impiego di strutture temporanee di supporto, combinate con cellule del paziente: tale supporto è pensato per degradarsi ed essere rimpiazzato dal tessuto prodotto dal paziente stesso. Questo sensazionale filone di ricerca è stato funzionale allo sviluppo di tecnologie innovative di lavorazione dei polimeri, applicabili anche in altri contesti, quale appunto il prototipo di valvola mitrale, che insieme alla biofabbricazione di corde tendinee ha permesso al Dr. D’Amore di vincere oggi.

Contatti: Donata Sandri 329 7254611
dsandri@fondazionerimed.com

FONDAZIONE Ri.MED – www.fondazionerimed.eu
Traslazionalità e sostenibilità della ricerca, una sfida che si gioca sulla capacità di tradurre velocemente i risultati scientifici in applicazioni cliniche. Queste le core competencies della Fondazione Ri.MED, nata dalla partnership internazionale fra Governo Italiano, Regione Siciliana, CNR, University of Pittsburgh e UPMC.

I programmi di ricerca Ri.MED sono focalizzati sulle applicazioni terapeutiche: l’obiettivo è creare valore per il paziente. Ri.MED possiede un portfolio progetti diversificato, con decine di brevetti e obiettivi di sviluppo nell’ottica bench to bedside, resi possibili anche grazie all’integrazione strategica con l’IRCCS ISMETT. Le aree terapeutiche su cui è focalizzata la ricerca di Ri.MED sono cancro, con particolare attenzione all’immunoterapia, insufficienza d’organo, che include trapianto di organi e medicina rigenerativa, patologie legate all’invecchiamentosviluppo vaccini e neuroscienze.

La realizzazione in Sicilia del Centro per le Biotecnologie e la Ricerca Biomedica, un hub per la ricerca e la salute, offrirà forte impulso socio-economico a tutto il Mezzogiorno, trattenendo nel nostro Paese i migliori scienziati italiani e creando centinaia di posti di lavoro, oltre all’indotto che il CBRB contribuirà a generare.

Brochure Ri.MED

ANTONIO D’AMORE
Il Dr. D’Amore si è laureato in Ingegneria Meccanica all’Università di Palermo; dopo la laurea specialistica in Ingegneria Biomedica all’Imperial College London, nel 2008 spinto dalla volontà di maturare esperienza di ricerca come ingegnere di tessuto si è spostato negli Stati Uniti dove ha conseguito il dottorato di ricerca al McGowan Institute for Regenerative Medicine dell’Università di Pittsburgh.

Nel 2011 viene selezionato dalla Fondazione Ri.MED per il programma post-doc presso l’Università di Pittsburgh; terminati brillantemente i 4 anni di Ri.MED Fellowship, Antonio è stato nominato Principal Invistigator della Fondazione Ri.MED e – con doppia affiliazione – Research Assistant Professor dell’Università di Pittsburgh, dove continua a lavorare sullo sviluppo di nuovi paradigmi di ingegneria di tessuto e di biomateriali per la rigenerazione del tessuto cardiovascolare.

Dallo scorso agosto è a Palermo in qualità di Group Leader in Ingegneria dei Tessuti per la Fondazione Ri.MED, mantenendo comunque la doppia affiliazione con Pittsburgh. In questi anni ha acquisito importanti esperienze di ricerca – come dimostrano le oltre 157 pubblicazioni a rilevante impact factor – depositato 14 brevetti e fondato la start-up Neoolife http://neoolife.com

Visualizza un elenco delle pubblicazioni del Dr. D’Amore qui

GRANT DEL CONSIGLIO EUROPEO DELLA RICERCA

Il Consiglio europeo della ricerca, istituito dall’Unione europea nel 2007, è la prima organizzazione europea di finanziamento per la ricerca di frontiera. Ogni anno seleziona e finanzia i migliori ricercatori creativi di qualsiasi nazionalità ed età, per eseguire progetti con sede in Europa. Offre quattro schemi di sovvenzioni principali: Starting, Consolidator, Advanced e Synergy Grants. Con il suo schema di sovvenzioni Proof of Concept aggiuntivo, il CER aiuta i beneficiari a colmare il divario tra la ricerca pionieristica dei beneficiari e le prime fasi della sua commercializzazione. Le categorie in lizza coprono una vasta gamma di ambiti nelle scienze della vita, fisica, ingegneria, nonché scienze sociali e umanistiche.

In questo bando, ricercatori di 39 nazionalità hanno ricevuto Consolidator Grants: i più numerosi sono stati gli italiani (47 borse di studio), tedeschi (45), francesi (27) e britannici (24). I beneficiari realizzeranno i loro progetti presso università, centri di ricerca e aziende in 23 diversi paesi in tutta Europa, con Germania (50 borse di studio), Regno Unito (50), Francia (34) e Paesi Bassi (29) come sedi principali. Per la prima volta, anche un progetto con sede in Ucraina, un paese “associato” di Horizon 2020, sarà finanziato da un Consolidator Grant.

Le borse ERC Consolidator Grants vengono assegnate a ricercatori eccezionali di qualsiasi nazionalità ed età, con un minimo di sette e un massimo di dodici anni di esperienza dopo il dottorato, e un track record scientifico di alto livello. La ricerca deve essere condotta in un’organizzazione di ricerca pubblica o privata situata in uno degli Stati membri dell’UE o dei paesi “associati”. Il finanziamento – fino a 2 milioni di euro per sovvenzione – è previsto per un massimo di cinque anni e copre anche l’assunzione di ricercatori per consolidare il team di ricerca dei beneficiari.

Il presidente del CER, il professor Jean-Pierre Bourguignon, ha commentato: “Questo finanziamento non solo consente alle menti brillanti di tutta Europa di perseguire le loro idee più ambiziose in una fase critica della loro carriera, ma aiuta anche a formare la generazione più giovane di ricercatori come membri dei loro team ERC. Per prepararsi alle sfide di domani, l’Europa deve attenersi alla visione di investire nella ricerca di frontiera, che ha dimostrato più volte il suo cruciale valore aggiunto“.

Comunicato stampa del Consiglio Europeo della Ricerca (lingua inglese)

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