Il 15 ottobre 2025 la Fondazione Ri.MED ha organizzato a Palazzo dei Normanni la tavola rotonda “Biologia su misura: quando la scienza progetta la salute”, un incontro divulgativo e istituzionale dedicato alle nuove frontiere della biologia ingegnerizzata e al ruolo della Sicilia come laboratorio di innovazione scientifica.
L’evento ha anticipato il Simposio Scientifico Ri.MED 2025 – “Engineering Biology for Next-Gen Medicine”, che si è svolto nei giorni a seguire e che ha riunito scienziati e giovani ricercatori da tutto il mondo per discutere il futuro della medicina personalizzata e della biologia sintetica.
Moderata da Antonio Giordano (Innovation Island), la tavola rotonda ha offerto uno spazio di dialogo tra scienza, istituzioni e cittadinanza, affrontando temi che vanno dal bio-mimetismo e dall’ingegnerizzazione delle cellule ai modelli computazionali e all’intelligenza artificiale applicata alla ricerca biomedica. Nel suo intervento Paolo Aquilanti, Presidente della Fondazione Ri.MED, ha sottolineato come “il progresso biomedico rappresenti un interesse comune, che nasce dal dialogo tra ricerca, istituzioni e cittadini”. Il Direttore Scientifico Giulio Superti-Furga ha evidenziato che l’ingegneria biologica permette oggi di progettare sistemi cellulari con funzioni del tutto nuove, aprendo questioni etiche e scientifiche di grande rilevanza. Lucia Altucci, membro del Comitato Scientifico Ri.MED e Professoressa di Patologia Generale all’Università “Luigi Vanvitelli”, ha posto l’accento sul legame tra biologia ingegnerizzata e approccio One Health, sottolineando come la salute umana e quella ambientale siano parte di un unico equilibrio, centrale nella visione del nuovo Ri.MED Research Center di Carini.
Per Antonio D’Amore, Group Leader in Ingegneria dei Tessuti presso la Fondazione Ri.MED, la bio-mimicry è un potente strumento di innovazione: “osservare la natura e riprodurne i principi significa creare soluzioni più sostenibili e funzionali per i pazienti”. Francesca Spagnoli Professoressa di Medicina Rigenerativa al King’s College London ha parlato di un approccio di ricerca volta ad “apprendere dallo sviluppo” con riferimento anche al suo studio sulle isole pancreatiche. Dal punto di vista clinico, Massimo Pinzani, Direttore Scientifico di IRCCS ISMETT, ha evidenziato come le nuove tecnologie biologiche possano presto tradursi in percorsi di cura personalizzati, in particolare nella medicina rigenerativa e nei trapianti complessi.
Manfredi Rizzo, Professore di Endocrinologia all’Università di Palermo, ha ricordato l’impegno dell’Ateneo nella formazione interdisciplinare, con nuovi programmi di dottorato sviluppati in collaborazione con Ri.MED e ISMETT. Giusi Condorelli, del Ministero della Salute, ha infine ribadito l’importanza di una strategia nazionale coordinata per l’internazionalizzazione della ricerca biomedica e per il rafforzamento della rete degli IRCCS.
La tavola rotonda si è conclusa con una riflessione condivisa sul ruolo di Palermo come centro di innovazione biomedica. “Con il nuovo Centro Ri.MED e il futuro ISMETT,” ha affermato Aquilanti, “la Sicilia può diventare un polo internazionale dove ricerca e cura si incontrano, generando valore scientifico, economico e sociale per il territorio.”

