Intitolata allo scienziato italiano la lettura magistrale organizzata dall’associazione internazionale non-profit che promuove la ricerca nel campo dei trapianti cellulari.
Ennesimo riconoscimento per Camillo Ricordi, Presidente della Fondazione Ri.MED, nonchè uno dei massimi esperti al mondo nella ricerca per la cura del diabete e le terapie cellulari.
La Cell Transplant Society ha infatti istituito la “Camillo Ricordi Lecture” Lettura Magistrale scientifica in occasione di ogni suo Congresso Internazionale, che in questa edizione si svolge oggi a Melburne, in Australia.
Ricordi, fondatore della Cell Transplant Society nel 1991, ha inventato 25 anni fa il primo apparecchio al mondo che consente di separare e purificare le isole pancreatiche permettendo di trapiantare solo le cellule pancreatiche che producono insulina e non l’intero organo. Il cosiddetto “metodo Ricordi” è utilizzato in tutti i centri di eccellenza e laboratori che si occupano di cura del diabete e trapianto di isole pancreatiche.
Lo scorso mese di agosto, Ricordi ha effettuato il primo trapianto con una nuova tecnica che prevede l’utilizzo di un “mini organo” bio-ingegnerizzato ad imitazione del pancreas nativo. Si tratta di un’altra svolta epocale nella cura del diabete: la tecnica permette infatti di ridurre al minimo la reazione infiammatoria solitamente osservata quando le isole sono trapiantate in altri siti con contatto immediato con il sangue.
La scelta della Cell Transplant Society è stata motivata, oltre che dai successi scientifici conseguiti, dalla capacità riconosciuta al Prof. Ricordi di “ispirare l’attuale generazione di ricercatori e chirurghi, di continuare a forgiare un percorso per lo sviluppo di nuovi trattamenti e terapie che utilizzano il trapianto cellulare”.
Ricordi crede molto nel contributo che i giovani con il loro entusiasmo possono offrire alla ricerca; per questo finanzia a proprie spese due borse di studio della Fondazione Ri.MED presso il prestigioso Diabetes Research Institute di Miami. L’ultima borsa in ordine di tempo è stata assegnata proprio ieri ad una ricercatrice siciliana.